
Fuori
Giunto all’undicesimo lungometraggio di finzione Mario Martone con Fuori affronta un momento chiave nella vita della grande scrittrice Goliarda Sapienza, quando venne arrestata per furto e riciclaggio di preziosi. Il racconto biografico sfuma però ben presto in una stratificata riflessione sul femminile, sullo spazio sociale, sulle geometrie-gabbie dell’architettura, e sull’Italia degli anni di Piombo. In concorso a Cannes 2025.
Roma, 1980. La scrittrice Goliarda Sapienza finisce in carcere per aver rubato dei gioielli, ma l’incontro con alcune giovani detenute si rivela per lei un’esperienza di rinascita. Uscite di prigione, in una calda estate romana, le donne continuano a frequentarsi e Goliarda stringe un legame profondo con Roberta, delinquente abituale e attivista politica. Un rapporto che nessuno, fuori, può riuscire a comprendere ma grazie al quale Goliarda ritrova la gioia di vivere e la spinta a scrivere.
Di libertà si occupa questo undicesimo lungometraggio di Mario Martone, e di come sia possibile costruirsela addosso solo attraverso un abito politico, sociale, collettivo, relazionale. Se non poteva con ogni probabilità esistere una Goliarda Sapienza migliore di Valeria Golino, che solo un paio di settimane fa ha ottenuto i meritati riscontri al David di Donatello per la sua rilettura seriale/cinematografica de L’arte della gioia, l’intero cast merita un encomio particolare, persino chi ha in dotazione un ruolo assai ridotto, come la riottosa carcerata Ondina Quadri, il cameriere Rocco interpretato da Francesco Gheghi, il losco traffichino con decappottabile di Antonio Gerardi o la detenuta cinese cui presta corpo e voce la nota ristoratrice sino-romana Sonia Zhou. Scritto e diretto in stato di grazia, Fuori è una delle opere più rilevanti della produzione italiana del Ventunesimo secolo, in grado di rivaleggiare con i grandi classici del cinema nazionale, e testimonianza ulteriore – qualora vi fossero illegittimi dubbi – che Martone è un cineasta straordinario, tra i giganti della contemporaneità.