
Fino alle montagne
Un film autentico, un’esperienza sensoriale totalizzante. Sa parlare al cuore degli spettatori
Fino alle montagne racconta la storia vera di Mathyas Lefebure che, afflitto dal vuoto esistenziale della città e alla ricerca di un senso della vita più profondo in un’epoca dominata dal consumismo, decide di abbandonare la carriera di pubblicitario a Montréal e intraprendere una nuova vita da pastore sulle montagne dell’Alta Provenza. Non conosce il mestiere, ma è attratto da un’immagine idealizzata della vita rurale. Le difficoltà non tardano ad arrivare e, mentre cerca di mettersi in regola nel paese che lo accoglie, si scontra con una realtà che non riesce a comprendere appieno. Il lavoro del pastore è duro, la solitudine tangibile, e la morte – tra animali malati e predatori – è parte di quel mondo.
A dargli una mano e un supporto sincero è Elise, una funzionaria poco convinta del proprio lavoro e affascinata dal sogno di Mathyas, al punto da licenziarsi per raggiungerlo nei pascoli. Insieme i due giovani accettano un incarico impegnativo: condurre più di 800 pecore in transumanza fino in alta montagna. È l’inizio di un’epopea pastorale che li metterà alla prova e dove la natura è protagonista, a volte maestra e madre, a volte minaccia e salvezza. Mathyas ed Elise intraprendono così un percorso di ricostruzione, non solo personale, verso un nuovo stile di vita.